L’altro nello sguardo dell’altro

L’altro nello sguardo dell’altro

Dentro La Tempesta

Dentro La Tempesta – L’altro nello sguardo dell’altro è un laboratorio teatrale permanente rivolto a giovani migranti. L’idea, nata nel 2015 dalla drammaturga Stefania Bruno e dal regista e attore Luca Gatta, è giunta a realizzazione nel maggio 2017. Il tema portante del laboratorio è quello dell’incontro con l’altro inteso come sguardo reciproco. Chi sia, infatti, l’altro è solo una questione di punto di vista. Se assumiamo quello del paese che accoglie l’altro è il migrante, che lascia la sua terra e la sua cultura d’appartenenza per entrare a far parte di una nuova comunità. Ma dal punto di vista del migrante l’altro è il popolo che lo accoglie, che ha una cultura, usi e costumi radicalmente diversi dai suoi in cui deve integrarsi, rischiando di perdere le sue radici. Cosa accadrebbe se invece di limitarci a guardare l’altro, ci lasciassimo guardare? Quello che solitamente è un terreno di scontro potrebbe diventare il luogo per il dialogo e per un reale percorso di integrazione basato sulla reciproca conoscenza. E chissà che il viaggio stesso non diventi ricerca e costruzione di un’identità completamente nuova.

La tempesta di Shakespeare è stato così scelto come testo su cui esercitarsi per un periodo di sei mesi, attraverso un laboratorio di scrittura creativa e drammaturgia e uno di espressione corporea e teatro.

L’isola su cui Prospero e sua figlia Miranda naufragano, dopo essere stati scacciati dal Ducato di Milano da un usurpatore, diventa, infatti, il luogo in cui tutti i personaggi si perdono finendo per guardarsi l’un l’altro in un modo in cui non erano mai riusciti a fare sulla terra ferma. La corte del re di Napoli, sbalzata sull’isola da una tempesta provocata dallo stesso Prospero, si ritrova di fronte alla prospettiva di non ritrovare mai la strada di casa e costretta a guardarsi dentro e meditare sugli errori del passato. Ma è nell’incontro fra i due giovani Ferdinando e Miranda che si compie il miracolo del riconoscersi uguali proprio attraverso la reciproca diversità. È Prospero a ordire il tutto, perché sa che non sarà possibile costruire un regno realmente giusto ed equo senza questo riconoscimento primario. Ma nell’isola non ci sono solo i naufraghi. I due abitanti che Prospero trova al suo arrivo, lo spirito Ariel e il mostro Calibano, sono da lui immediatamente ridotti in schiavitù. Ma mentre Ariel accetta il patto propostogli da Prospero, la libertà in cambio dell’aiuto nell’unire Ferdinando e Miranda, Calibano incarna un’entropia irriducibile. Spirito della natura, mostro che ambisce a distruggere e violentare, ma anche reale padrone dell’isola ridotto in catene da Prospero e ubriacato e umiliato dai nuovi naufraghi, Calibano è l’unico essere che rimane incontrollabile e con cui sempre bisognerà confrontarsi.

Durante il laboratorio L’altro nello sguardo dell’altro il teatro è statala nostra isola per attraversare la tempesta e superarla. 

Lo spettacolo basato su La Tempesta di Shakespeare, ha debuttato nel mese di settembre 2017 a Napoli, all’interno del festival internazionale di Commedia dell’Arte I viaggi di Capitan Matamoros – Storie di Migranza, è stato inoltre ospite nel mese di ottobre 2017 della rassegna Sipari Aperti – Festival degli altri mondi organizzata dalla Fondazione Campania dei Festival.

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