Marcella Granito: il valore di un sogno

Marcella Granito: il valore di un sogno

Sono nata a Napoli nel 1977. Oggi vivo nuovamente nella mia città natale, dopo aver vissuto e lavorato tanto fuori.

Mi occupo di teatro, cinema e televisione in qualità di attrice, formatrice e regista.È stato mio nonno materno, Aurelio, che proveniva da una famiglia di artisti, a farmi avvicinare all’arte della recitazione e al canto. Dall’età di 2 anni fino agli 11 anni ho giocato con lui al gioco del teatro quasi quotidianamente. Per me recitare e cantare era come mangiare e bere! 

Durante il ciclo delle scuole medie quel gioco divenne un lavoro! Entrai, infatti, nel Coro delle Voci Bianche del Teatro San Carlo di Napoli diretto da Teresa Campana sia come solista che come corista per circa 4 anni, lavorando con diversi artisti come Roberto De SimonePeter UstinovPatrizia Manieri ed altri e quell’esperienza, in uno dei teatri più belli del mondo, fu molto formativa, ma anche tanto affascinante per me che ero solo una bambina.Poi il vuoto. Mio nonno morì ed io decisi di dedicarmi esclusivamente agli studi, mi iscrissi al Liceo Linguistico. Avevo 14 anni.

Quella decisione, fortunatamente per me, ebbe vita breve…

Durante l’ultimo anno di scuola superiore, mi iscrissi all’Accademia d’Arte Drammatica del Teatro Politeama di Napoli, diretta da Guglielmo Guidi, dalla quale uscii nel 1995 con un diploma di attrice.

Durante quegli anni ebbi l’onore di lavorare con artisti nazionali ed internazionali, di incontrare uomini e donne del teatro napoletano e non solo, professionisti che mi hanno insegnato tanto ed a cui sarò sempre grata.

Come dimenticare il giorno in cui Peter Greenaway mi scelse per interpretare il ruolo de Il Sonno nel suo spettacolo innovativo 100 Oggetti Per Rappresentare Il Mondo, quello in cui Robert Wilson mi scelse come mimo e soprattutto, perchè parlavo abbastanza bene l’inglese, come assistente direttore di palco per lo spettacolo Persephone. Furono due tra le tante preziose esperienze che ebbi modo di vivere durante gli anni di Studio.

Una volta preso il diploma di attrice e la laurea in Filosofia e Storia alla Federico II di Napoli, non mi sono più fermata e fino al 2004 ho lavorato in diverse compagnie e a svariati progetti teatrali in giro per l’Italia.

Nel 2001 iniziò la mia carriera cinematografica, fui scelta da Matteo Garrone per interpretare il ruolo di Manuela nel suo film d’esordio L’Imbalsamatore che vinse numerosi premi.

Fu però l’incontro con Barbara Bonriposi e Riccardo Gabriele Tordoni, nel 2004, a segnare profondamente il mio percorso di attrice e di donna. Con loro fondai l’Associazione di teatro di ricerca e pedagogia teatrale Laboratorio365 nella città di Gubbio (Pg), specializzandomi come formatrice teatrale. Abbiamo lavorato insieme per quasi 10 anni a progetti teatrali, laboratori teatrali per attori e non attori, per bambini, per ragazzi e per gli ospiti della comunità di Capodarco dell’Umbria.

Attualmente, mi divido tra, l’impegno come formatrice, portando in giro il mio laboratorio “Spazio al centro per un teatro della guarigione” l’insegnamento in varie scuole di teatro e cinema del territorio campano e la carriera di attrice che, in questi ultimi anni vista la richiesta, mi ha portato di più ad esprimere le mie attitudini verso la televisione e il cinema.

Questi ultimi due anni trascorsi tra obblighi, preoccupazioni, paure, hanno inciso e segnato profondamente la nostra comunità umana, hanno indebolito il nostro fisico, il nostro sistema difensivo, disarmando la nostra sensibilità.

Nonostante ciò, è proprio dalla consapevolezza di questo stato percettibile che può rinascere la speranza di una nuova avanguardia, l’attitudine del nuovo uomo all’attenzione verso le priorità, ciò che necessita davvero.

Questa mia certezza mi rassicura spronandomi, poiché il mio lavoro sarà di quelli da cui non si potrà prescindere, ed io sarò pronta ad impegnarmi come donna e professionista con il mio lavoro e le mie competenze, a dare strumenti, sensibilità e anima per rinsaldare i nostri legami, risanare la nostra collettività e ripartire con uno sguardo nuovo e un nuovo orizzonte.

Mi auguro che il nostro paese Italia, la nazione che ha dato lustro a geni riconosciuti in tutto il mondo, possa riscoprire il proprio patrimonio culturale e ridare, come giusto che sia, valore e centralità all’uomo e al suo sogno.

Sperando di vedere presto la fine di questa tempesta, prendo in prestito le parole del finale di una tempesta non meno importante: “Noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni, e nello spazio e nel tempo d’un sogno è raccontata la nostra vita” (William Shakespeare).

Marcella Granito

attrice, formatrice e regista

Aprile 2021. Progetto Donne e impresa teatrale in Campania